La bellezza è tutt'intorno a noi.
Riuscire a scorgerla è il segreto di una vita appassionata.

lunedì 24 agosto 2009

lost in the supermarket

La alienación/1

ALLÁ en los años mozos, fui cajero de banco.
Recuerdo, entre los clientes, a un fabricante de camisas. El gerente del banco le renovaba los préstamos por pura piedad. El pobre camisero vivía en perpetua zozobra. Sus camisas no estaban mal, pero nadie las compraba.
Una noche, el camisero fue visitado por un ángel. Al amanecer, cuando despertó, estaba iluminado. Se levantó de un salto.
Lo primero que hizo fue cambiar el nombre de su empresa, que pasó a llamarse Uruguay Sociedad Anónima, patriótico título cuyas siglas son: U.S.A. Lo segundo que hizo fue pegar en los cuellos de sus camisas una etiqueta que decía, y no mentía: Made in U.S.A. Lo tercero que hizo fue vender camisas a lo loco. Y lo cuarto que hizo fue pagar lo que debía y ganar mucho dinero.

da El libro de los abrazos, Eduardo Galeano




nota: in coda alla cassa del supermercato mi diletto spesso ad osservare -con non poco rammarico- le abitudini consumeristiche dei miei concittadini; poi qui in Italia è anche l'unico modo per dare un senso alla fila, chissà perché, sempre lunghissima
.

martedì 18 agosto 2009

bordes, mujeres y nervios

one of the good things about being a woman is finding great excuses to feel depressed once a month ;P

lunedì 17 agosto 2009

some time sittin' on a sofa, sparkles of emotions smashing out of you

Suzanne takes you down to her place near the river
You can hear the boats go by
You can spend the night beside her
And you know that she's half crazy
But that's why you want to be there
And she feeds you tea and oranges
That come all the way from China
And just when you mean to tell her
That you have no love to give her
Then she gets you on her wavelength
And she lets the river answer
That you've always been her lover
And you want to travel with her
And you want to travel blind
And you know that she will trust you
For you've touched her perfect body with your mind.

And Jesus was a sailor
When he walked upon the water
And he spent a long time watching
From his lonely wooden tower
And when he knew for certain
Only drowning men could see him
He said all men will be sailors then
Until the sea shall free them
But he himself was broken
Long before the sky would open
Forsaken, almost human
He sank beneath your wisdom like a stone
And you want to travel with him
And you want to travel blind
And you think maybe you'll trust him
For he's touched your perfect body with his mind.

Now Suzanne takes your hand
And she leads you to the river
She is wearing rags and feathers
From salvation army counters
And the sun pours down like honey
On our lady of the harbour
And she shows you where to look
Among the garbage and the flowers
There are heroes in the seaweed
There are children in the morning
They are leaning out for love
And they will lean that way forever
While Suzanne holds the mirror
And you want to travel with her
And you want to travel blind
And you know that she will trust you
For she's touched your perfect body with her mind

Leonard Cohen

allora facciamoci male. frenetiche ossessioni.

What to say, to make you come again?
Come back to me again
And play your sad guitar
Don't you remember you told me
You loved me baby?
You said you'd be coming back
This way again baby



trascinante dolcezza venuta a travolgere le nostre soffocanti malinconie, lascia che il ricordo ondeggi soave fra l'amarezza dei miei pensieri, e svanisca poi nella distratta confusione della mia memoria

venerdì 14 agosto 2009

ah, la frase del giorno...

Non volendo pensare a quello che mi porterà il domani,
mi sento libero come un uccello

Mohandas Karamchand Gandhi

sabato 8 agosto 2009

potere e superbia?

in risposta a :
"Non dobbiamo più sopportare, non possiamo più sopportare che sia l'unica tv pubblica del mondo che con i soldi di tutti attacca il governo". (e chi se non il nano?)
http://it.notizie.yahoo.com/4/20090807/tpl-oittp-berlusconi-tg3-39349ed.html

No morirà la flor de la palabra,
podrà morir el rostro oculto de quien la nombra hoy,
pero la palabra que vino desde el fondo de la historia y de la tierra, ya no podrà ser arrancada por la soberbia del poder.


EZLN

venerdì 7 agosto 2009

Uruguay y Poesía

...nosotros cuando amamos
es fácil de arreglar
con sábanas qué bueno
sin sábanas da igual

ustedes cuando aman
calculan interés
y cuando se desaman
calculan otra vez

nosotros cuando amamos
es como renacer
y si nos desamamos
no la pasamos bien ...

da Ustedes y nosotros, Mario Benedetti

ah, les plagistes italiens...

ecco qua un piccolo ritratto -grasse grosse risate- degli italiani in vacanza nel sud della corsica, trovato su un giornale d'oltralpe dell'agosto 2004. enjoy!

"On pourra remarquer le retour des visiteurs italians toujours aussi souriants et amateurs de masse. Toujours en groupe: groupe de familles, couples et enfants, groupe de jeunes gens et jeunes filles etc. Il semblerait qu'on ne puisse pas concevoir un autre déplacement que groupé. Très "fashion victim", la belle italienne ne sépare pas de son string - elle aurait bien du mal d'ailleurs - alors que le bel italien arbore fièrement un couvre chef à la pirate scrutant avec beaucoup d'interet tout mouvement de la gente féminine..."

G-E-N-I-A-L !

source: 'Oh Happy days in Santa Ghjulia', Nice Matin

my new souvenir-bracelet !


il mio nuovo braccialetto fatto con la mappa di Sydney e dintorni trovata sotto l'aletta dell'agenda.

...diciamo che la precisione non è il mio forte ( forse era l'emozione ad esserlo ;D ), sono comunque soddisfatta del risultato: finalmente una maniera per dare vita alle vecchie cartine (fra tutte le altre varie cosucce) che trovi e poi non vuoi più buttare: sono un così bel ricordo!!!

idea scovata su:
http://planetgreen.discovery.com/fashion-beauty/diy-map-bracelet.html
altro sito interessante ( ma ce ne sono a centinaia, questo l'ho scelto per il nome :D )
http://www.treehugger.com/

giovedì 6 agosto 2009

it's gonna take soo looong

abundance of patience, there are things in life which require lots of it.

certamente questa non è una verità nascosta, ma il ripeterselo ogni tanto mi pare un esercizio utile e benefico dal quale si riescono a trarre non pochi vantaggi per affrontare la quotidianità, nel migliore dei mondi possibili, o quasi ;p

ps: inizio ad avvertire questa stanzialità come una sfida, a volte nella mente si fa minaccia che va a colpire dritta dritta il cuore, che batte impetuoso davanti all'ignoto: sono su un precipizio di sogni e di progetti
e mi sento scivolare.

aboriginal wisdom

you don't need a house
when you're alive:
you can move!

from Kanyini



http://www.youtube.com/watch?v=LvoAE27I9gg

quoi devenir?

-Mais alors que dois-je devenir ?
-Un curieux.
-C’est n’est pas un métier !
-Ce n’est pas encore un métier. Voyagez, écrivez, traduisez, apprenez à vivre partout. Commencez tout de suite. L’avenir est aux curieux de profession.

Jim

lunedì 3 agosto 2009

zeneizi de là de u ma

Regione, Skype gratuito a liguri nel mondo con istruzioni in genovese

Genova, 3 ago. - (Adnkronos) - Skype gratuito ai liguri nel mondo, con le istruzioni in dialetto genovese. Per far parlare tra di loro, a costo zero, le quarantacinque associazioni dei liguri nel mondo la Regione Liguria ha scelto la tecnologia Skype ed ha gia' spedito agli utenti in Argentina, Cile, Peru, Paraguay, Uruguay e altri paesi dell'America Latina, in Usa e Canada in Nord America, a Sidney e Melbourne, in Australia e in diverse citta' europee, il kit con l'attrezzatura necessaria per usufruire del servizio: telefoni cordless, web cam e penne Usb. La presentazione e le istruzioni su come installare il software di Skype sono fatte anche attraverso un filmato, in lingua genovese, accompagnate da un messaggio video dal presidente Claudio Burlando e degli assessori Enrico Vesco e Giovanni Battista Pittaluga. E con il Coro Monte Bianco di Genova che intona ''Ma se ghe pensu'', la canzone di Mario Cappello da quasi un secolo simbolo della genovesita' e della Liguria nel mondo.

domenica 2 agosto 2009

KARMA COLA - drumming



Molti anni fa, in un locale jazz di Manhattan un omettino timido, vestito di bianco, all'indiana, scrisse una richiesta per suonare insieme all'orchestrina. Il leader della jazz-band lesse la nota e chiese al cameriere chi l'avesse inviata. Il cameriere indicò per l'appunto un signore indiano seduto in fondo al locale. Il leader dell'orchestrina lo fissò attraverso i suoi occhiali scuri e gli fece segno di salire sulla pedana.

L'indiano lasciò il suo tavolino e non senza difficoltà si fece strada tra gli avventori incuriositi. Il suo procedere era reso più difficoltoso da un paio di tamburi indiani che stringeva nella sinistra.

"Cos'è?" chiese il capobanda.

"I miei tamburi, signore" rispose l'indiano. "Se devo suonare con voi, debbo adoperare il mio strumento, il tabla."

"Già, già, i tamburi" disse il jazzista. "Be', cosa è che vuole suonare?"

"Personalmente, mi piacerebbe suonare il Teen Taal" disse con circospezione l'indiano. "Sarebbe il vostro tre tempi."

Spiegò il suo piano. "Voi cortesemente suonate in questo ritmo base. Io vi accompagnerò con settantadue battiti per la destra e ventiquattro per la sinistra, e poi aumenterò con l'improvvisazione."

L'indiano si creò uno spazio sulla pedana, si sciolse i legacci delle scarpe, se le tolse disponendole ordinatamente sotto il pianoforte. Dalla borsa di stoffa che portava in spalla estrasse un piccolo martello d'argento. Con questo cominciò a colpire i chiodi ai lati dei suoi strumenti.

Il jazzista sorrise alla folla, si sporse in avanti e chiese all'ometto: "Settantadue e ventiquattro, eh? Okay. A proposito, cosa sta facendo con quel martello?"

"Metto a punto lo strumento, signore. Può per favore chiedere al pianista di dire quale chiave preferite?"

Il jazzista si girò verso il pianista e con una scrollata di spalle disse: "Questo qui è matto. Dagli un sol, così se ne va in fretta."

Il pianista, con esagerato formalismo, suonò un'ottava in sol. L'indiano annuì e battè più forte i chiodidei suoi tamburi, usando la parola indiana per la nota sol.

"Immagino voglia dedicare qualcosa a papà" disse il pianista facendo l'occhiolino ai divertiti spettatori.

Il leader sedette alla batteria con aria rassegnata, annuì al suonatore di vibrafoni, tirò su le bacchette, e gridò:"Bene, via!" e l'orchestrina jazz irruppe in uno svelto blues.

Il piccolo indiano sorrise compiaciuto. Cominciò a muovere le mani sui tamburi. Un suono profondo emerse da quello di sinistra. L'altra sua mano era quasi invisibile mentre si muoveva sul tamburo di destra. Dopo alcuni minuti il capo dell'orchestra posò i propri bastoncini e scosse la testa incredulo. Anche il suonatore di contrabbasso si fermò ad ascoltare. Adesso il duetto era tra il pianoforte e l'indiano. Il pianoforte suonava una melodia e il tabla la riproponeva in tempo doppio, poi triplo. Il leader rientrò con i suoi tamburi per creare un solido tre tempi che sostenesse i ritmi intricati dell'indiano. L'indiano e il pianista stavano ridendo di piacere. Il pianista saltava su e giù suonando, l'indiano scuoteva la testa nell'estasi dell'invenzione. A ogni colpo piegava il collo per guardare il leader e poi faceva un cenno affinchè entrambi battessero i tamburi all'unisono. Il ritmo era sempre più svelto. Tutti gli spettatori s'erano alzati in piedi. Applaudivano.

Alla fine il jazzista si tolse gli occhiali scuri e si asciugò il volto.

"Chi sei, amico? Dov'è che hai imparato a suonare così?"
"E' stato molto divertente, signore" disse l'omettino. "Ho appreso la mia arte a Benares. L'Unesco mi ha fatto venire qui per renderla popolare in Occidente. Spero vi abbia dato piacere."

Ripigliò le sue scarpe, fece un profondo namaste ad ogni membro dell'orchestra, si prese anche il martelletto e se ne andò. Non sapeva di aver appena suonato con il più famoso batterista d'Occidente; e il jazzista non sapeva di aver accompagnato il più celebre maestro di tabla dell'India. Ma entrambi avevano avuto un incontro beat.



from KARMA COLA - Il Supermarket del Misticismo Orientale by Gita Mehta

a festival, a synth and a heart-shaped testaieu

a dive into the past, this is what it could have seemed to be

then you realize it is just an attempt to live the present;

project your self, be here now

you’re actually doing well,

puzzling out old and new stories mixing them up with the same old faces - looking nice and young though!

cheeky tricky operations to be accomplished by the end of the show …unfortunately? performing not even partially the predestined mission but lastly enjoying a loud and healthy laugh at that

feeling connected, belonging to a place, finally taking the courage of looking behind and moving forward with fresh new ease and great satisfaction

in the end it's just a matter of food, and shapes, and how big our hearts are

never ending perceptions

a colorful dot in the big picture has been painted, you can go further now, if you really want - but that’s another story